sabato 15 aprile 2023

per Les Fleurs Du Mal: “Cleopatra. La schiava dei romani” di Giuseppe Lorin, Bonfirraro editore. A cura di Patrizia Baglioni

L’Egitto da sempre è una terra ammaliante, misteriosa e ricca; le ricerche archeologiche continuano senza sosta affiancate dalla revisione storica che spesso deve smentire se stessa. Ciò che con certezza possiamo dire su questa terra, è che non ci sono certezze, il corridoio nella piramide di Cheope scoperto proprio in questi ultimi mesi conferma una cultura tanto antica quanto sorprendente. Oltre alle piramidi e alla Sfinge, l’immaginario collettivo da sempre torna a riflettere e indagare sull’ambiguità religiosa, sugli enigmatici geroglifici e sulle straordinarie conoscenze matematiche e ingegneristiche del popolo egizio. Ma quando si parla di Egitto, immediatamente per associazione si pensa a Cleopatra sua regina più rappresentativa, perché al di là del personaggio storico, con la sua figura e la sua vita ha incarnato l’Egitto. Affascinante, sensuale, carnale quanto divina, intelligente sopra la media e capace di sentire il suo popolo, amante ribelle e amata prescelta, unica e riconoscibile Cleopatra è passata alla storia proprio per la sua particolarità. La sua fama però è contraddittoria e sicuramente la memoria non l’ha premiata, ha ispirato leggende, libri e film, ma già gli intellettuali dell’epoca l’avevano sempre condannata come donna interessata ed egoista. Giuseppe Lorin la indica appositamente come la schiava dei romani, perché la sua immagine è rimasta prigioniera dell’immagine che il popolo romano si era fatto di lei. Per raccontare in modo adeguato la sua figura e liberarla da false nomee, l’autore parte nella sua trattazione, dalle prime dinastie fino all’ultimo periodo che abbraccia la storia dei Tolomei, con l’ultima regina di questa dinastia: Cleopatra VII. Primo fra tutti a denigrare la regina Cleopatra fu Ottaviano Augusto, oltre che Calpurnia, la moglie di Gaio Giulio Cesare, e alcuni storiografi dell’epoca imperiale, che hanno appositamente operato una disinformazione e una distorsione della verità affinché la regina fosse mal vista in vita e ricordata negativamente dopo la sua morte. Per questo è tanto difficile conoscerla, anche perché la ricostruzione dell’aspetto politico è fortemente intrecciata con l’ambito amoroso e relazionale. Con certezza possiamo dire che è stata una donna desiderata e che lei stessa ha amato con passione, che ha attirato a sé gli uomini più potenti del mondo e ha provato a suo modo a resistere e gestire la strategia imperiale dei romani. Ma andiamo con ordine, perché l’autore non procede a caso, imposta metodicamente il suo lavoro di ricerca e ricostruzione, dalla storia d’Egitto si passa alla discendenza di Cleopatra dalla casata di Alessandro Magno. Anche la scrittura e la calligrafia vengono esaminate a confronto con quelle dei popoli del mediterraneo per comprenderne il carattere spirituale e l’originalità chiarita ai nostri tempi grazie alla Stele di Rosetta. Si esamina la dinastia dei Tolomei a partire dai Colossi di Memnon risalenti all’epoca del faraone Amenhotep III e protagonisti dell’antica leggenda del pianto che si sentiva provenire tutte le mattine dalle statue, della madre Mutemuia e della spossa Tiy per il faraone morto. Molti viaggiatori riferirono di questo lamento che si percepiva e che cessò dopo il terremoto del 27 a.C. che spezzò in due il colosso di destra. Dopo l’alternarsi delle generazioni e dei regnanti si arriva a Cleopatra e al suo periodo di permanenza a Roma insieme al figlio di un anno e al fratello maggiore di dieci anni Tolomeo XIV, che era anche suo marito. A ricordare questo suo periodo a Roma è la statua chiamata Venere dell’Esquilino che con il tempo ci ha restituito il volto e le sembianze di Cleopatra. Lorin va ad approfondire i rapporti tra la donna e gli scrittori dell’epoca che incuriositi andavano a trovarla, tra questi anche il suo acerrimo nemico Cicerone, la relazione d’amore con Giulio Cesare e quella d’odio con la moglie di lui, Calpurnia. Morto Cesare, Cleopatra torna nella sua terra di cui si innamora anche Marco Antonio e come la storia sia finita è chiaro a tutti. Eppure… Anche in questo rapporto sono tanti gli interrogativi rimasti aperti. Quanto amore c’era in entrambi? E quanto interesse? E soprattutto quale mistero si nasconde dietro alla morte della grande regina? La tesi dell’aspide oggi è quasi esclusa anche se resta l’ipotesi che Cleopatra si sia tolta volontariamente la vita. Ciò che resta tra i mille dubbi della storia è la vivacità della sua figura, la grande personalità che si è conservata nei secoli e la costante attrazione che ha esercitato su uomini e donne. Cleopatra esce dalla storia e diventa mito, ed è giusto che questo testo le abbia restituito la dignità che forse in vita le è stata sottratta. Grazie a Giuseppe Lorin e a Bonfirraro editore per questo saggio completo, esatto nella ricostruzione storica e scritto con grande trasporto ed emozione che permette al lettore di viaggiare tra l’Egitto e Roma e avvicinarsi a Cleopatra e conoscerla meglio come regina e donna.

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